Nel 1663 l'italiano Giuseppe Locatelli realizzò una macchina seminatrice: consisteva in un cassetto che si applicava all'aratro munito di un distributore a cucchiaio che ruotava con il movimento dell'aratro stesso.
Nel 1670 un altro italiano, Giovanni Cavallina inventò la prima macchina seminatrice meccanica, che fu perfezionata da Francesco Lana di Brescia. Questa nuova macchina era composta da una cassetta rettangolare con due ripiani bucherellati, sorretta da ruote, Dal piano superiore in semi cadevano su quello inferiore e da questo in una serie di piccoli tubi che guidavano i semi in profondità nei solchi scavati dall'aratro.
Furono gli inglesi a perfezionare ulteriormente le macchine seminatrici realizzando al punto che dalla loro evoluzione derivano quelle attualmente in uso. La prima nuova macchina inglese fu realizzata nel 1730 e nel 1784 essa fu trasformata in un vero e proprio gioiello della meccanica.
Nel 1832 tre italiani, Raffaele Lambruschini, Luigi e Cosimo Ridolfi, misero a punto il rovesciatore elicoidale, una specie di elica che rigira completamente il terreno sminuzzandolo.
Questo dispositivo venne studiato e perfezionato da un americano e da un italiano, quest'ultimo nel 1862 realizzò l' aratro ravagliatoreprovvisto di vomere e di versoio. Nello stesso periodo vennero realizzati i primi aratri con più vomeri, ma a questo punto la forza degli animali non bastava più a smuovere le nuove macchine, era tempo di trovare una soluzione.